RESTART è un Parco Urbano interamente auto-costruito con materiali recuperati dai cantieri della ricostruzione, collocato nel centro storico de L’Aquila, nel quartiere di San Basilio.
L’intervento, a cura dell’associazione aquilana VIVIAMOLAq si sviluppa intorno all’idea di riconversione e di ripartire nel segno dell’arte.
Per dar vita a questo progetto abbiamo organizzato un laboratorio di autocostruzione aperto a tutti che ha avuto lo scopo di avvicinare e coinvolgere la cittadinanza nelle dinamiche costruttive.
Siamo partiti studiando l’area di intervento e raccogliendo le idee che mano a mano emergevano dall’analisi. Avevamo uno spazio di circa 8×8 m su cui si ergevano 3 grandi alberi molto ombrosi. Il terreno era coperto di breccia.
La richiesta era quella di trasformare questa scarna aiuola in uno spazio ricreativo e aggregativo per gli studenti dell’adiacente facoltà di lettere e per tutti quelli che avranno la possibilità di utilizzare questo nuovo spazio.
RESTART rappresenta il nostro primo intervento all’interno delle mura della città dell’Aquila, abbiamo quindi sfruttato l’occasione per lanciare un messaggio che andasse oltre il semplice riciclo dei materiali. Una delle eredità del sisma sono i cumuli di macerie che si è lasciato dietro.
Quelle che una volta erano abitazioni ora sono metri cubi di detriti ammassati in depositi e discariche. L’input è stato quello di recuperare questo materiale, dal forte valore simbolico, per dare vita ad un processo di rinascita sociale.
Abbiamo quindi pensato di raccogliere le macerie e di utilizzarle come basamento per le sedute di RESTART. I gabbioni in acciaio si sono rivelati perfetti per contenere quintali di materiale.
Questa soluzione ci ha consentito di mantenere un basso livello tecnologico per la realizzazione dell’opera e ha permesso ai molti che erano di passaggio, attirati dall’iniziativa e dalla semplicità delle lavorazioni, di unirsi a noi aiutandoci ad ultimare l’opera. Quello che cercavamo si andava realizzando: una spontanea partecipazione e autocostruzione.
Anche per il rivestimento superiore dei moduli abbiamo cercato di lavorare nell’ottica del riuso. Siamo partiti dalle tavole in legno dei ponteggi dei cantieri dismessi.
Dopo averle tagliate e carteggiate sono state assemblate ed agganciate alla struttura metallica dei gabbioni. In ultimo è stata passata una mano di vernice allo scopo di proteggere ed uniformare il lavoro.
Ora che lo spazio è ultimato non resta che viverlo. Già si iniziano a vedere dei piccoli segni di “colonizzazione” e questo non può che farci piacere. Oggi L’Aquila ha un luogo in più per incontrare, per parlare, per riposare, per sbirciare, per immaginare.
Per realizzare Restart abbiamo riutilizzato:
– circa 6 tonnellate di macerie per un volume di 3,5 metri cubi
– 35 tavole di legno da 4 m, per un totale di 140 m lineari
– 17 m lineari di gabbioni metallici zincati modulo 50 cm x 50 cm x 100 cm.
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