22 Feb 2016

Verso un nuovo modo di fare design, per un design accessibile a tutti, per tutti e soprattutto per ognuno, per diffondere un nuovo linguaggio: è questa la mission del progetto “L’oggetto che non c’è”, nato dalla collaborazione tra il centro di ricerca e Fab Lab milanese Opendot e la onlus TOG – Together To Go, centro di eccellenza per la riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse.

Il progetto vuole favorire la libertà di espressione e di comunicazione dei bambini affetti da disabilità, e vuole farlo attraverso la creazione di oggetti su misura, che riescano ad eliminare ogni barriera con il mondo esterno.
Sono i designers Elisa Castelletta, Giovanni Dipilato, Sara Monacchi, Andrea Pelino e Luca Toscano ad intraprendere questo mirabile lavoro, ed a sviluppare Glifo, un insieme di oggetti progettati per consentire ai bambini di scrivere e disegnare con facilità, ed esprimere liberamente la propria creatività.

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“L’oggetto che non c’è” costituisce la più recente applicazione operativa del pensiero alla base del vasto ed ambizioso progetto The Other Design, voluto e sviluppato da Opendot. L’unicità di ognuno richiede un design su misura, pensato per la singola esigenza. Partendo da questa considerazione Opendot supera la logica della produzione di un oggetto solo, uguale per tutti, per lavorare su prodotti unici, fatti localmente, per risolvere le necessità ogni volta diverse degli utenti.
Tutto questo è possibile unendo forze e competenze, attraverso la fusione tra design, tecnologia digitale ed artigianato.

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Design accessibile: la digital fabrication a supporto della riabilitazione

Il progetto “L’oggetto che non c’è” prevede la progettazione di un software per l’acquisizione delle scansioni dei tutori in gesso, che consenta la creazione di modelli stampabili attraverso la tecnologia 3D, il re-design di ausili, sistemi cognitivi e giochi per favorire la riabilitazione, e la co-progettazione con università (partecipano le scuole NABA e Domus Academy – in collaborazione con IKEA ), genitori e figli.

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La presentazione del progetto avverrà lunedì 22 febbraio a Milano, presso la sede Opendot, con un’esposizione dei progetti realizzati.

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