Cinque opere sperimentali in marmo di altissimo livello, progettate con software parametrici e realizzate esclusivamente con macchine a controllo numerico, per dimostrare che oggi è possibile emozionare con la pietra e spingersi a livelli inimmaginabili anche senza la mano diretta dell’uomo.
Non manca lo stupore e la poesia davanti a lavorazioni di altissima precisione e complessità, virtuosismi tridimensionali e soprattutto recupero e riduzione dello scarto che è uno dei principali obiettivi perseguiti. L’impiego inedito della tecnologia – da considerare come una sorta di scalpello digitale – apre un nuovo scenario e segna un momento di svolta rispetto alla millenaria tradizione della lavorazione del marmo.
Un’esposizione costituita da artefatti in marmo realizzati da alcune aziende italiane di eccellenza (Citco, Helios Automazioni, Intermac, Lithos Design, Marmi Strada), coinvolgenti video esplicativi dei processi di produzione e un’infografica estremamente intuitiva che consentono ad un pubblico anche non esperto di comprendere ed apprezzare il contenuto rivoluzionario e sperimentale di ogni progetto.
Con queste opere continua l’instancabile lavoro di innovativa ricerca in campo lapideo del designer Raffaello Galiotto, lavoro condotto anche in collaborazione con la fiera Marmomacc di Verona e recentemente selezionato ADI INDEX per il premio Compasso d’Oro nella categoria “ricerca per l’impresa” .
Opere sperimentali e digital design evolution
AGAVE
Designer: Raffaello Galiotto
Azienda: MARMI STRADA (www.marmistrada.it)
Tipologia di marmo: Verde Alpi
Sfida al risparmio della materia. Grazie ad un complesso progetto realizzato con software parametrico e l’impiego della tecnologia di taglio Waterjet a 5 assi, a partire da una sovrapposizione di dieci lastre in marmo per un totale di 30 cm di spessore, si è riusciti a sviluppare una figura multi-punte, divaricata, sinuosa, tortile e cava di ben 3m di altezza, formata da 100 anelli monolitici sovrapposti senza produrre scarto. Tutta l’opera risulta svuotata al suo interno e le pareti arrivano ad uno spessore di soli 3 cm.
GLOMUS
Design: Raffaello Galiotto
Azienda: HELIOS AUTOMAZIONI (www.heliosautomazioni.com)
Tipologia di marmo: Bronzetto chiaro di Apricena
Come un gomitolo. La sfida affrontata da questo progetto è la fresatura di una superficie tridimensionale complessa che richiede il passaggio continuo di un utensile. Quest’ultimo non solo sgrossa la superficie (come tradizionalmente viene utilizzato) ma, durante i passaggi, lavora anche da un punto di vista di finitura estetica. Infatti, come in un gomitolo costituito da un solo e continuo filo, in quest’opera l’utensile si appoggia sulla superficie sgrezzata e attraverso un lunghissimo e serpeggiante percorso senza interruzioni lavora la superficie portandola a finitura.
LISCA
Design: Raffaello Galiotto
Azienda: LITHOS DESIGN (www.lithosdesign.com)
Tipologia di marmo: Travertino
Virtuosismo litico. Il tradizionale taglio a disco diamantato è reinterpretato partendo da due blocchi di marmo massello di grosso spessore uniti insieme e lavorati su tre dimensioni con macchine a controllo numerico attraverso ardui percorsi di taglio curvi e distribuiti su una superficie ondulata. La macchina lavora sulle due facce del blocco realizzando solchi a V e plasmando una superficie a pieghe su ambo i lati. Gli apici delle pieghe si intercettano e creano una serie di aperture romboidali attraverso le quali filtra la luce.
RHINOCEROS
Design: Raffaello Galiotto
Azienda: CITCO (www.citco.it)
Tipologia di marmo: Grigio Bardiglio
Ispirato ad una incisione di Albercht Durer del 1515. Come i tratteggi manuali rettilinei, curvi o geometrici delineano la figura bidimensionale, così la fresa scolpisce la massa e disegna la superficie tridimensionale.
La tessitura grafica, prima digitale tramite software, poi materiale attraverso il passaggio dell’utensile, diventa la cifra caratterizzante dell’opera stessa interamente eseguita “a macchina”.
Titolo: THORN
Design: Raffaello Galiotto
Azienda: INTERMAC (www.intermac.com)
Marmo: Arabescato Orobico
Coni e crateri. La sfida affrontata da quest’opera è la lavorazione con fresa a cinque assi di un massello di marmo per ottenere una serie di elementi conici, sottili, orientati in modo differenziato, traslati e fissati. Obiettivo: aumentare il volume della figura finale rispetto al materiale di partenza in funzione della riduzione di scarto ed ottimizzazione dell’impiego del marmo.
Il disegno delle cellule, in cui risiede ciascuna punta, è stato prodotto utilizzando il diagramma Voronoi* e gestito con software parametrico per il controllo dell’orientamento di ciascun cono rispetto a un punto attrattore.